Nella natura eclettica della Val d’Orcia

Riserve naturali, lunghe file di cipressi e alberi secolari si alternano alla bellezza geometrica delle vigne, in un territorio eclettico tutto da scoprire.

OUTDOOR

Pienza 2

Quello della Val d'Orcia è un territorio straordinario, dove le meraviglie della natura e le opere dell'uomo si fondono per creare paesaggi culturali di incredibile valore e bellezza. Il Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia, del resto, è nato proprio per tutelare i beni naturali e artistici che si trovano nella valle e nel paesaggio dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

Il profilo della campagna che colora il panorama è spesso scandito da file o gruppi di cipressi, albero simbolo del territorio che, sebbene non autoctono, ha catturato l'attenzione degli Etruschi e la fantasia degli artisti fin dal Medioevo. I luoghi più suggestivi dove ammirare questi alberi sono frutto dell'intervento umano, come gli iconici viali e il famoso boschetto di cipressi, dove l’aria si mescola all’inconfondibile profumo di resina.

Uno spettacolo differente è offerto dal terreno argilloso che caratterizza l'area protetta della Riserva Naturale di Lucciolabella. Qui il paesaggio si fa più arido, poche piante pioniere – come l'assenzio, l'elicriso e l'artemisia cretacea – coprono le formazioni rocciose chiamate calanchi e biancane: se le prime sono delle creste che si innalzano prepotenti dal terreno, le seconde sono colline spoglie e grigie, sulla cui sommità non cresce nulla. Gli itinerari outdoor che attraversano la riserva permettono di passeggiare in questo scenario fantastico, dal retrogusto extraterrestre, che milioni di anni fa era ricoperto dal mare: qui è stato ritrovato il reperto fossile meglio conservato al mondo di un delfino preistorico.

1633_dicembre_val_dorcia_san_quirico_dorcia_poggio_manzuoli_
454_novembre_val_dorcia_callanchi_crete_mario_llorca-1920x1279

Poco distante da Lucciolabella si trova uno degli alberi monumentali della Val d'Orcia, la Quercia delle Checche, conosciuta anche come Quercia delle Streghe o “il quercione”. Con quasi quattro secoli di vita, quest'albero ha visto il tempo scorrere davanti a sé; dietro il suo grande tronco si sono nascosti i partigiani per ricaricare le munizioni durante gli scontri della II Guerra Mondiale, e negli anni numerosi visitatori sono passati a far visita a questo albero maestoso. La Quercia delle Checche (chiamata così in riferimento alla cecca o checca, termine toscano per indicare la gazza che probabilmente vi nidificava per la credenza popolare che sotto le sue fronde si svolgessero i sabba) non è l'unico albero monumentale della zona, sebbene sia il solo ad essere stato riconosciuto dal MiBACT (nel 2017) come primo monumento verde d’Italia. Altri alberi monumentali si trovano tra i boschi intorno a Vivo d'Orcia, dove la natura è più rigogliosa e antica, rimasta a lungo incontaminata.

Tutto il paesaggio della Val d'Orcia, dalle campagne alle foreste, è percorso da romantiche strade bianche e sentieri da seguire a piedi o in bicicletta, con itinerari per esplorare ogni angolo e scovare, anche con l’aiuto dell’app ufficiale, tutte le bellezze che vi si nascondono.