DOC Orcia, il vino più bello del mondo

In un territorio che è Patrimonio dell’Umanità nasce un vino che non è solo buono, ma anche bello, di una bellezza che è sinonimo di amore e qualità.

CIBO E VINO

Il panorama della Val d'Orcia è scandito da dolci rilievi collinari e da vaste vigne, lunghe geometrie lineari che percorrono le campagne e catturano lo sguardo. Ad accomunare tutto il territorio è la produzione di un vino di qualità che non può mai mancare sulle tavole: il DOC Orcia.

Prodotto principalmente dal vitigno Sangiovese,il DOC Orcia non è solo un vino rosso: portavoce dello stretto legame che unisce i produttori al proprio territorio, il DOC Orcia si trova anche nelle varietà Orcia Rosato, Orcia Bianco (il cui vitigno è il Trebbiano Toscano) e Orcia Vin Santo, quest’ultimo perfetto come fine pasto e da abbinare ai dolci della tradizione.

Arrivata proprio nel giorno di San Valentino del 2000, la Denominazione di Origine Controllata sembra raccontare l'amore profondo dei viticoltori per il loro lavoro e i frutti che produce; un amore che si realizza nella ferma volontà di proteggere questo tesoro della terra: della sua tutela, infatti, si occupa il Consorzio del Vino Orcia.

L'occasione migliore per scoprire il DOC Orcia – definito il vino più bello del mondo – è durante l'evento annuale che lo celebra a tutto tondo: Orcia Wine Festival. Assaggi e degustazioni, ma anche tour guidati nelle cantine e nei luoghi di produzione, permettono di immergersi nel mondo vitivinicolo della Val d'Orcia, visitando anche San Quirico d’Orcia, il borgo che lo ospita.

Immergersi nei sapori della Val d'Orcia e nei suoi vini è un'esperienza eccezionale, che conclude in bellezza giornate trascorse ad esplorare il territorio e le sue bellezze, così uniche da essere state nominate Patrimonio dell’Umanità. Dopo lunghe passeggiate tra i vicoli dei borghi, aver percorso un tratto di Via Francigena o romantiche strade bianche in bicicletta, non c'è niente di meglio che sedersi a tavola e lanciarsi in una nuova scoperta, quella che passa dalla tradizione gastronomica di un territorio che sa raccontarsi.